
La discreta Mantova rivela i suoi piccoli tesori, sparsi nella campagna, con pudicizia.
Una provincia disseminata di loghini e di ville di campagna che a volte rimandano a un’armonia con la natura circostante, a volte no in un cortocircuito tra il costruito e la storia.
Nel caso de “La Motta di Rodigo”, si oltrepassa la soglia di una villa di campagna semplice e si entra nel luogo d’infanzia di Anna Zanotti, padrona di casa, vero genius loci e anima della Motta che mi ha accolto con la semplice eleganza di una vera lady, colta e affezionata alla dimora, oggi l’intera proprietà appartiene a più rami della famiglia.
La villa è annidata nel comune di Rodigo, tra la via Postumia e la via Francesca, si ritiene risalente alla fine del ‘500, fatta costruire dai Gonzaga e acquistata circa duecento anni fa dalla famiglia Zanotti che nei primi del ‘900 ne modifica la facciata.
La Sig.ra Anna mi ha accompagnato con entusiasmo, avvertendomi di non lasciarmi ingannare dall’essenzialità e dalla naturalità del luogo, la sua manutenzione è impegnativa e costante. Gli edifici disseminati nella proprietà sono molti, il parco con il suo bosco, i depositi agricoli, lo spazio per le carrozze.
Entrando si coglie la rigorosa simmetria, quella ispirata al Palladio: una sala posta sull’asse centrale dell’edificio e un’assoluta simmetria tra gli ambienti minori. Gli affreschi e le tempere sono tornati in parte alla luce e riportano soggetti cinquecenteschi. I due piani dell’edificio presentano undici ambienti su ciascun livello. All’interno della villa, una piccola cappella e fregi che richiamano un mondo dedicato agli ozii signorili, in accordo all’antica destinazione della dimora.
BellemaiBanali, nella gallery trovate alcune foto scattate a “La Motta di Rodigo”.
Si ringrazia Anna Zanotti, proprietaria de “La Motta di Rodigo”, dimora privata.